lunedì 18 maggio 2015

«Ah, però, che forza!»


A voler essere spietato con me stesso, non devo escludere che possa esserci un fondo dinvidia nellindignazione che provo dinanzi alla sfacciataggine di chi riesce a farsi vanto pure di un fallimento: mi chiedo quanta di tanta disonestà intellettuale sia finalizzata a preservare unautostima che in questo modo diventa a prova di tutto, e quanta a difendere una reputazione pubblica che quella stessa autostima non riesce a figurarsi altrimenti che lusinghiera, ma poi rinuncio a darmi una risposta, resta lo sdegno, nel quale non mi stanco di scrutare temendo – realmente temendo, giuro – che affiori un «ah, però, che forza, più invulnerabile ai rovesci della vita di quanto lo sia una blatta ai fallout nucleari!».

3 commenti:

  1. L'ànno messo in croce

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  2. Stessa vicenda fallimentare del settimanale "The week".

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  3. E' un giocatore di poker professionista, sta bluffare, ecco qua l'invidia.

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