lunedì 19 maggio 2014

«Votate chi vi pare, ma non i buffoni»


«Votate chi vi pare – ci ha esortato Matteo Renzi – ma non i buffoni». Poteva fare nomi e cognomi, risparmiandoci così la seccatura di dover tirar giù dagli scaffali i dizionari per cercare di capire a chi possa attagliarsi meglio il termine. Pazienza, procediamo.
Direi debba escludersi l’accezione letterale, quella che indica il «buffone» nell’«uomo, per lo più fisicamente deforme, che nell’antichità, ma specialmente nel Medioevo e nel Rinascimento, aveva il compito di rallegrare coi suoi lazzi il principe, di cui era spesso anche il consigliere» (Treccani), definizione che mi richiama alla mente solo Giuliano Ferrara, che però stavolta non si candida.
È evidente che il termine debba intendersi nelle sue accezioni estensive e allora sarà il caso di affidarci al Casalegno-Goffi (Utet, 2005), che è il più vasto lemmario di epiteti ingiuriosi, nomignoli offensivi, insulti, parolacce, ecc. Anche stavolta non ci delude: «buffone» sta per «persona che manca alla parola data». In verità, sta pure per «persona poco seria», «individuo inaffidabile», ecc., ma in fondo la serietà e l’affidabilità non sono qualità che si saggiano sulla capacità di rispettare un impegno preso?
E allora già è più chiara l’esortazione di Matteo Renzi: «Votate chi vi pare, ma non chi manca alla parola data», che però così diventa una micidiale zappata sui piedi: fin qui che cosa ha mantenuto di tutto ciò che ha promesso? Piuttosto che infilare nell’urna una scheda che gli dia fiducia, verrebbe voglia di ficcargli tutte quelle sue slide in culo.  

3 commenti:

  1. Il peso anagrafico - per chi ce l'ha - unito al percorso politico del Bel Paese sino ad ora,dovrebbero portarci al risparmio anche di quel barlume di cinismo che è rimasto,confortato da precise ricerche semantiche in soprammercato.
    C'era molto da aspettarsi dal seme demitiano?

    Per gli appassionati rimane in effetti ,come estremo atto sportivo, il tiro a segno di ogni tipo di slides nella fabbrica della nutella di un nostro Capo, tanto comunque da qualunque parte penda conterà come il due di briscola.






    nella fabbrica della nutella

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  2. "Votate pure per il partito che ritenete, ma che sia democratico e cristiano", dicevano i preti d'una volta nelle loro omelie elettorali.
    Facevano anche un po' di tenerezza, perché pronunciare quel "democratico" non era sforzo di poco conto per loro.

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  3. Direi che anche oggi la borsa perde il due per cento, senza che i giornali di regime si sforzino a dire che i cali sono dovuti ai sondaggi che girano e che danno il PD in grande affanno a contrastare il M5S. In effetti, un leader politico che dice "votate chi volete purchè votiate" è uno proprio alla frutta, e che deve solo sperare che una crescita dell'affluenza renda i voti dei Cinque Stelle meno pesanti.

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