giovedì 19 dicembre 2013

Da ridere


Nel Trecentonovelle (Franco Sacchetti, 1392)* si narra di una ragazza che giunge terrorizzata alla prima notte di matrimonio, perché le è giunta voce che il marito abbia un pene enorme. Questi la tranquillizza, dicendole che non l’hanno informata a dovere. Egli ne ha due, rivela: uno è davvero enorme, come ella ha sentito dire, ma l’altro assai più piccolo, e per i primi tempi inizierà ad usare quello. Tutto fila liscio – è il caso di dire – senonché, dopo qualche tempo, la giovane moglie gli dice che si sente pronta a provare il pene più grosso, al che il marito scoppia a ridere.
Salto temporale: pare sia stato abolito il finanziamento pubblico ai partiti, che però era da intendere abolito già dal 1993, e al suo posto entri in vigore una forma di finanziamento che, almeno in parte, sempre pubblica è. Cioè, non entra in vigore subito, ma tra qualche anno. D’intanto sono all’incasso le rate dei rimborsi elettorali, che sarebbe la forma di finanziamento pubblico ai partiti che vige dall’ultima volta che era stato abolito il finanziamento pubblico ai partiti. Sbaglio o è da ridere?



* (20.12.2013) Ero sicuro si trattasse di una novella del Sacchetti, ma mi fanno notare che nel Trecentonovelle non cè. Sono certo, tuttavia, che l’autore sia del XIV secolo, forse il Sercambi, boh. Mi scuso per l’informazione errata.
(21.12.2013) Grazie a D.M. riesco finalmente a dare l’informazione corretta: si tratta di Poggio Bracciolini (Facezia LXI). 



5 commenti:

  1. non c'è quella storia nel trecentonovelle.

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  2. Secondo i nostri politici ci stanno facendo provare quello piccolo, tra un po' tirano fuori quello grosso. Appena glielo chiederemo. In urna.

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  3. Per loro sì: tutta da ridere.
    Poi ci sono i 5Stelle: un'altra cosa.

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  4. L'autore è Poggio Bracciolini. Facezia LXI. Saluti. D.M.

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