lunedì 25 novembre 2013

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Ci saranno gli estremi del reato di vilipendio del capo dello stato in ciò che Sallusti scrive oggi su il Giornale? L’obbligatorietà dell’azione penale (art. 50 c.p.p.) solleva il caso, la pena sarebbe tra uno a cinque anni di reclusione (art. 278 c.p.), ma ovviamente il capo dello stato potrebbe commutare la pena in sanzione pecuniaria (art. 87 cost.), come ha già fatto, e proprio con Sallusti. Sarebbe un altro giro di valzer.  

10 commenti:

  1. L'ultima chiamata alle armi: moderati di tutto il fondo unitevi!

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  2. Beh, secondo me Sallusti ci spera, così può recitare nuovamente il ruolo della vittima.

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  3. "il capo dello stato potrebbe commutare la pena in sanzione pecuniaria (art. 87 cost.), come ha già fatto, e proprio con Sallusti."

    Core 'Ngrato e core Napulitano.
    E figli de 'sta Italia so proprio piezz e core.

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  4. Serve la richiesta del Ministro della Giustizia per procedere (313cp). Che dice, Sallusti lo avrà il numero della Cancellieri?

    C.

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  5. mi permetto d'aggiungere che non è ravvisabile solo il reato di vilipendio, se N. volesse gli leverebbe anche gli spiccioli per le sigarette, a vita

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  6. Sì,sì, va bene tutto, ma resta una domanda: qui da qualche parte non c'era un post - consistente in una certa foto e in una certa riga di testo, che poi mi ha perfino ispirato una robetta a casa mia e del sodale Anskij - o me lo sono sognato?
    Scusi, eh, ma dica qualcosa. Così almeno mi risparmio la visita dal neurologo.
    :-D
    Stia bene.
    Ghino La Ganga

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  7. Un paio di osservazioni a caldo:
    1) Mi dispiace ammetterlo, perché Sallusti mi sta parecchio sulle scatole, ma trovo che una buona parte delle cose che il Nostro scrive ( anche se le scrive 'pro domo sua') sono assolutamente condivisibili.
    2) Veniamo alle espressioni e ai toni usati: qui siamo un bel po' 'oltre' i toni-non solo di blog, ma anche di piazza-con cui Grillo ama esprimersi, eppure...salvo eccezioni come questa qua, tutti zitti, distratti, tutt'al più fischiettanti: a partire proprio dall'esimio inquilino del Colle che pare poco o punto turbato da tale invettiva, laddove si mostra assai più reattivo-anche scompostamente reattivo- contro gli eletti 5Stelle (quelli che 'se ne fregano degli italiani') che tra l'altro, al contrario di Sallusti, rappresentano, per libero e democratico mandato, la volontà di circa 9 milioni di cittadini.
    Insomma: pesi e misure profondamente diversi attuati dalla quasi totalità dei 'media', allineati con gran senso della disciplina alle severe e categoriche linee-guida del Ministero Della Cultura Popolare ( che non si vede ma c'è).

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  8. Dottore, ma che scrive? Adesso mi fa il triste leguleio? In Italia? Ma potrà scrivere ciò che gli pare, fossero anche delle boiate pazzesche? Zagreo.

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    1. Senza dubbio, ma assumendosene ogni responsabilità dinanzi alle leggi vigenti. L'insulto è insulto, e all'indirizzo del Presidente della Repubblica è vilipendio al capo dello stato. Abroghiamo l'art. 278 c.p., piuttosto. Ecco, non mi risulta che il Giornale si sia mai fatto promotore della sua abrogazione.

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