venerdì 29 luglio 2011

Fede, garanzia di senno



Un contributo interessante alla comprensione di cosa possa aver scatenato quella bestia di Anders Breivik ci viene da padre Aldo Trento, il quale, come tanti, propende per la follia, ma non fa fatica a concedere che possa trattarsi di una “follia che può avere come origine anche un cristianesimo ridotto a ideologia”, in pratica quel cristianesimo tutto culturale, senza fede in Dio, com’è dei nostri atei devoti. La cosa strana è che questa ipotesi, peraltro abbastanza convincente, sia esposta proprio sulle pagine de Il Foglio, punta di lancia di un cristianesimo tutto ideologico, che, a detta di Giuliano Ferrara non potremmo non dir nostro senza tradire le nostre radici, e del quale dovremmo farci forti, come sola valida difesa alla minaccia di un islam aggressivo per sua intrinseca natura, anche se non abbiamo fede in Dio, veluti si Deus daretur.
Si può anche essere d’accordo con padre Trento, anzi direi che la sua ipotesi può essere senz’altro accolta, perché è onesta, non depista ed evita di incorrere nei patetici tentativi di prendere le distanze da Breivik nei quali abbiamo visto affannarsi Magdi Allam, Massimo Introvigne e lo stesso giornale di Giuliano Ferrara. Neonazista? Massone? Cristiano, sì, ma luterano, dunque non cattolico, cioè non vero cristiano? Niente di tutto questo, padre Trento non ci prova nemmeno a fare lo stronzo, anzi dice che “la tragedia accaduta in Norvegia interpella la responsabilità che abbiamo come cristiani dentro il mondo”.
Molto bene, tanto di cappello.

Confesso che la lettera di padre Trento a Il Foglio mi ha molto colpito, anche perché, di quella follia che può avere come origine anche un cristianesimo ridotto a ideologia”, lui non parla per sentito dire. Confessa: “Mi stava mangiando il cervello, convinto com’ero che Cristo non fosse sufficiente per liberare l’uomo dalla sua follia”. Ho preso informazioni: si muoveva tra Lotta Continua e Potere Operaio. Condivido il giudizio che ne dà padre Trento: pazzi.
Mistero è come possa essersi trovato fra quei pazzi, figlio com’è di genitori cristianissimi, quanto di più lontano possibile dalla follia: “Ricordo con commozione che sopra il letto dei miei genitori era appeso il quadro della Sacra Famiglia e, ai due lati, vi era un’acquasantiera con l’acqua benedetta che serviva per fare il segno della croce prima di dormire o prima di esprimersi fisicamente il grande amore che essi vivevano”.

1 commento:

  1. "vi era un’acquasantiera con l’acqua benedetta che serviva per fare il segno della croce .... prima di esprimersi fisicamente il grande amore che essi vivevano"
    Non ho capito bene. Cioè, prima di chiavare, si facevano il segno della croce?

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