lunedì 13 giugno 2011

Confesso che mi sento enormemente frustrato

“La Santa Sede, approvando pienamente le finalità dell’Agenzia Internazionale
per l’Energia Atomica, ne è membro fin dalla sua fondazione e continua a
sostenerne l’attività. I cambiamenti epocali avvenuti negli ultimi 50 anni
evidenziano come, nel difficile crocevia in cui l’umanità si trova, sia sempre più attuale
e urgente l’impegno di favorire l’uso pacifico e sicuro della tecnologia nucleare”

Benedetto XVI, 29.7.2007

Non leggevo più Federico Punzi da quella volta che mi fece incazzare a morte per un suo imperdonabile “non è giusto, ma è la vita”, ma oggi m’imbatto per caso in un suo commento su Il Tempo (“Cari laici, dove siete?”), perché ripreso da Massimo Bordin nella sua consueta rassegna stampa (radioradicale.it, 13.6.2011 - 39:00-41:17). Punzi riprende il tema già sviluppato sul suo blog in un post dal titolo più o meno simile (“Laici, dove siete?”), nel quale rimprovera ai “sedicenti laici” il silenzio sull’ingerenza delle gerarchie ecclesiastiche nel corso dell’appena chiusa campagna referendaria. Il suo post è datato 10.6.2011 e questo mi dà occasione di constatare che anche Punzi non legge più me. Poco male, ma un “sedicente laico” che segnalava l’ennesima ingerenza vaticana avrebbe potuto trovarlo su questo blog, il giorno prima (“Il vento è vento”).
Non è tutto, anzi. Sul solito “intervento a gamba tesa della Chiesa” nella politica italiana io non mi limitavo ad abbozzare un commento come quello che Bordin riserva a Punzi (“tutto sommato, conta ciò che si dice, indipendentemente da chi lo dice”), ma – documenti alla mano – dimostravo che le posizioni del magistero cattolico sul nucleare e sulla privatizzazione dell’acqua non sono mai state quelle espresse in questa tornata referendaria: “intervento a gamba tesa”, insomma, ma anche in piena contraddizione col Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa (470, per il nucleare; 485, per la privatizzazione dell’acqua) e perfino con le dichiarazioni ufficiali dei pontefici da Paolo VI in qui. Ho segnalato, per esempio, ciò che Benedetto XVI ha detto appena quattro anni fa, che qui ripropongo in esergo e che a nessun “sedicente laico” è capitato di rammentare. Confesso che mi sento enormemente frustrato dal fatto che neanche un cane l’abbia ripreso: tutti occupati a esprimere solidarietà ad Amina, la blogger lesbica rapita in Siria.


3 commenti:

  1. ... blogger che, come sospettato da molti, in realtà non esiste, è il solito esempio di quanto siano approssimative le notizie che girano sui giornali (specialmente quando parlano di internet).
    Raf

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  2. @ Raf
    Vuole che le faccia la lista dei blogger che hanno solidarizzato? Certo, la bufala è partita dalla rete, un fake provocatorio come tanti, e dalla rete è stata rivelata come tale, una brillante prova di investigazione come tante, ma in mezzo che c'è stato?

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  3. Io ne ho disinnescate un paio di quelle bufale, pure molto facilmente cioè rimandando gli interessati al passaggio originale del Papa. Che, naturalmente, non è affatto quanto riportato dalla ormai epidemica stampa a diffusione elettronica.
    E' che la gente vuole crederci, così nemmeno si prende la briga di fare la prima cosa che c'è da fare, ciò che i giornalisti d'un tempo davano per indispensabile assunto. Oggi si fa notizia sulla notizia.
    A proposito: Amina non esiste. In realtà è un quarantenne americano dimorante in Scozia.

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