domenica 9 gennaio 2011

Pregiudizio



Se schifate Nichi Vendola per ragioni di natura squisitamente politica e volete argomentarle, dovrete sudare sette camicie per sorvegliare l’inconscia omofobia che pare sia la regola in ogni eterosessuale, perché basterà un solo cenno, anche apparentemente neutro, alla sua omosessualità e ogni argomento perderà forza: sarà liquidato come pregiudizio. Io dovrei sudarne quattordici per commentare un colonnino di Maria Romana De Gasperi senza che vengano in superficie i sedimenti del sarcasmo che mio nonno riservava a suo padre, quando da bimbetto, leccando un cono, lo ascoltavo chiacchierare al bar coi suoi amici (l’Alcide era già morto da una decina d’anni, ma mio nonno lo schifava come fosse ancora vivo).
Neanche ci provo. Risparmio quattordici camicie, riproduco il colonnino e mi limito a chiedere: ma se la Chiesa non avesse quei due grammi di senso di colpa verso il padre, la figlia meriterebbe di vedersi pubblicate cagate come queste?


1 commento:

  1. Puro masochismo arrivare fino alla fine di questo catalogo del capodanno cattolicheggiante.
    Mancava solo il capitone visto come serpente del tempo per farne un'opera pretenziosa.
    Mancava solo il botto del tappo dello spumante per fare del neorealismo.
    Manca lo stile, che non sia quello di una vecchia poetessa rincoglionita dell'800.

    Un'operella senza speranza, se non di un motto di bonario assenzo, quel sì sì regalato senza cure a chi sta dicendo la stessa cosa di sempre, come i vecchi, ma sempre più debolmente e facendo dei giri sempre più lunghi, sempre più lunghi.

    Un piattino sciapo, senza sostanza, ottimo per rimettersi in forma dopo le feste.

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