sabato 27 novembre 2010

Ci prova


“Negli ultimi anni il numero dei nuovi sacerdoti è aumentato in tutto il mondo” (Benedetto XVI, Luce del mondo, L.E.V. 2010). Formalmente non è una falsità, sostanzialmente sì.
Nel 2000, la popolazione mondiale ammontava a poco più di 6 miliardi di individui, i cattolici erano poco più di un miliardo e i sacerdoti erano 405.178; nel 2008, i sacerdoti erano 409.166 (solo 3.988 in più) per 1,17 miliardi di cattolici (oltre 110 milioni di fedeli in più) sui 6,7 miliardi della popolazione mondiale complessiva. Mentre nel 2000 avevamo un sacerdote per 2.579 cattolici, nel 2008 ne avevamo uno ogni 3.000 circa: in assoluto, dunque, il numero sacerdoti (s) è aumentato, anche se di pochissimo, ma è diminuito, e di parecchio, in relazione alla massa di fedeli (f), con una significativa caduta del rapporto s/f, che è espressione della presenza pastorale.
Sostanzialmente i preti sono diminuiti, formalmente Benedetto XVI può negarlo. Ma non è tutto.
Si parla del numero dei “nuovi sacerdoti” e si dice che è “aumentato in tutto il mondo”: formalmente è vero, ma sostanzialmente è falso, perché aumenta complessivamente “in tutto il mondo”, ma non “dappertutto nel mondo”: più preti solo in Asia e in Africa, sempre gli stessi nelle Americhe e in Oceania, molti di meno in Europa. E così è per le nuove ordinazioni sacerdotali: sempre di meno in Europa, stabili dappertutto, in aumento in Africa.
C’è poco da essere allegri, ma Benedetto XVI ci prova. A costo di ingannare gli sprovveduti.

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