giovedì 17 giugno 2010

Patapùnfete


“Nella notte fra il 7 e l’8 giugno scorsi circa duecento metri quadri di controsoffitto hanno ceduto nella Sala Polifunzionale dei Musei Vaticani, […] spazio coperto sopraelevato che, in prossimità dell’ingresso, è stato progettato e realizzato dieci anni fa in occasione del Grande Giubileo”. Ne dà notizia, dalle pagine de L’Osservatore Romano, il direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci, che lamenta: “I Musei del Papa sono saldissimi. Portano nelle loro vecchie ossa parecchi secoli, sono percorsi (e consumati) ogni anno da quattro milioni e mezzo di persone (nove milioni di piedi che strisciano, nove milioni di mani che toccano o possono toccare) eppure continuano a fare egregiamente il loro mestiere. Evidentemente fanno meno bene il loro mestiere i materiali messi in opera dieci anni fa”.

Dieci anni fa, l’ufficio stampa dei Musei Vaticani annunciava: “Il prossimo lunedì 7 febbraio Sua Santità Giovanni Paolo II inaugurerà e benedirà il Nuovo Ingresso dei Musei Vaticani, un’opera nata dall’esigenza di far fronte al forte aumento di visitatori, passati negli ultimi venti anni da un milione e mezzo di presenze annue ai circa tre milioni odierni. L’imponente intervento edilizio ha interessato il confine settentrionale dello Stato della Città del Vaticano nello spazio compreso tra le strutture settecentesche del Museo Pio-Clementino e le antiche mura cinquecentesche in prossimità del precedente ingresso. Nel corso dei lavori è stata asportata la parte del colle racchiusa dalle mura (sono stati rimossi circa 40.000 metri cubi di terreno); sono stati costruiti quattro piani e nuove superfici (per un totale di circa 10.500 metri quadri coperti)”.

Nel discorso tenuto all’inaugurazione, Giovanni Paolo II diceva: “Oggi inauguro l’ingresso che introduce a quel tempio dell’arte e della cultura che sono i Musei. Grande è la soddisfazione per il compimento di un’opera assai impegnativa. Ringrazio il signor cardinale Edmund Casimir Szoka, per i sentimenti anche a nome vostro manifestati e per l’interessante presentazione che ci ha fatto dei lavori svolti e dei risultati raggiunti: a lui ed alla Direzione dei Servizi Tecnici esprimo il più vivo apprezzamento, estendendolo ai consulenti ed alle maestranze e ricordando con gratitudine il cardinale Castillo Lara, oggi presente con noi, al quale va il merito di avere iniziato l’impresa”.

Qualche notizia sui due cardinali che si interessarono della cosa, da un’inchiesta del Corriere della Sera del 20 luglio 1998, a firma di Riccardo Orizio: “Edmund Skoza è il numero uno dell’Operazione Giubileo. Castillo Lara è capo dell’Apsa (Amministrazione del Patrimonio della Santa Sede), presidente della commissione cardinalizia di controllo dello Ior e presidente del Governatorato (un’entità separata che corrisponde allo Stato del Vaticano, con bilancio a sé: gestisce, per esempio, i Musei Vaticani)”.

A chi diedero la delega per i lavori, i due? Il direttore dei Musei Vaticani dell’epoca era Francesco Buranelli. Direttore dei servizi tecnici del Governatorato della Città del Vaticano era l’ingegner Massimo Stoppa. Il progetto era dell’architetto Lucio Passarelli.
Chi l’abbia realizzato non si riesce a sapere.

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