mercoledì 9 giugno 2010

Decapitato?

In molti paesi dove è vigente la shari’a – l’Arabia Saudita, per esempio – la pena comminata per il peccato/reato di sodomia è la decapitazione. Superfluo dire che, anche in questa occasione, come in mille altre nella tradizione islamica, il grido di “Allah Akbar!” che si leva a compimento dell’esecuzione capitale non è altro che un sigillo equivalente al nostro “amen”, nulla più di un “così sia”.
Essere decapitato da mano musulmana, insomma, non è di per se stesso un merito che possano apporsi sul petto solo i martiri della fede cristiana, crociati o meno, ma spetta di diritto pure i gay. Che monsignor Luigi Padovese sia stato decapitato, dunque, non fa prova provata che lo sia stato a causa della veste che indossava, e non esclude che il motivo stesse sotto quella.

3 commenti:

  1. caro malvino,

    confondo i commenti per una missiva, ma vorrei chiederle in qualita di esperto in materia: il bocelli e la su mamma che non lo abortì. ma nel 58 era possibile abortire?

    giovanni spighi

    RispondiElimina
  2. @ giovanni spighi
    Non so come la pensi lei, io la penso così: ogni mamma decide per sé e nessuno la prende per il culo promettendole che il figlio malformato sia destinato a diventare un famoso e ricco tenore. Sa, più che altro, è per non discriminare i feti che oltre ad essere malformati potrebbero anche nascere stonati.

    RispondiElimina
  3. @ giovanni spighi
    Ah, mi scusi, dimenticavo di rispondere nel merito: sì, nel 1958 era possibile abortire. Clandestinamente.

    RispondiElimina