lunedì 17 maggio 2010

Fogne a cielo aperto


L’intenzione era quella di “comprare a Marino, nei Castelli romani, la villa principesca che era appartenuta a Carlo Ponti e Sofia Loren per farne la sede di una associazione massonica, ma il tutto si era rivelato una truffa […] Era giù di morale”, monsignor Franco Camaldo, ma Angelo Balducci lo tirò su “con un prestito di 280 mila euro a fondo perduto” (La Stampa, 17.5.2010).
Mica illazioni. Si tratta di quello che i due hanno congiuntamente dichiarato, qualche anno fa, quando il primo fu coinvolto nei traffici di Vittorio Emanuele di Savoia, poi rinviato a giudizio per associazione a delinquere, e il secondo  vi si trovò invischiato, proprio per la sua amicizia con Sua Eccellenza, nel giro che già faceva fruttare gli interessi di Diego Anemone, con “l’acquisto di case che avrebbe poi intestato ai politici, ai funzionari statali e a quei religiosi che lo avrebbero agevolato nella concessione degli appalti pubblici, ma anche nei lavori di ristrutturazione di interi stabili” (Corriere della Sera, 7.5.2010).

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